726 ELETTRONICA:
Cella fotoelettrica
Dimensioni della scatola in cui é contenuta: (6x8x 17) cm3 Materiali vetro, metallo
Altri dati: costruzione tedesca |  | DESCRIZIONE:
Si tratta di un'ampolla di vetro nella quale è praticato un vuoto molto spinto su una parte della parete interna ricoperta da uno strato di argento ossidato si deposita ulteriormente un sottile strato di metallo (cesio, potassio, sodio ecc.) che comunica con l'esterno attraverso un elettrodo. Affacciato alla superficie metallica, ma isolato da essa, si trova un conduttore ad anello o a griglia, che comunica con l'esterno
attraverso un elettrodo (anodo). Se si invia alla superficie metallica un fascio di raggi luminosi o di raggi ultravioletti o di raggi X, un galvanometro, inserito in un circuito esterno che collega una batteria ai due elettrodi, misura una corrente dell'ordine di 10-6 A.Il senso della corrente va dall'anodo al catodo. Se si invertono i poli la corrente cessa immediatamente.
Questo conferma che il metallo collegato al catodo emette particelle negative quando è colpito da radiazioni luminose, e che le particelle vengono attratte dall'anodo.
L'emissione di elettroni da parte di lastre di metallo colpite da radiazioni luminose di frequenza maggiore di un valore fisso, va sotto il nome di effetto fotoelettrico studiato per la prima volta volta da Hertz nel 1887 e approfondito successivamente da Augusto Righi. | |